I ragazzi con Disturbi Specifici dell’Apprendimento sono coloro che presentano dei disturbi del neurosviluppo riguardanti la capacità di leggere, scrivere e calcolare in modo corretto e fluente. I DSA spesso diventano evidenti all’inizio del percorso scolastico e si manifestano in presenza di capacità cognitive adeguate, in assenza di patologie neurologiche e di deficit sensoriali.
Sono disturbi di origine neurobiologica che hanno anche una matrice evolutiva e si mostrano come un’atipia dello sviluppo. Sono modificabili attraverso interventi mirati e sono coinvolte le abilità di lettura, di scrittura e quella di fare calcoli.
I disturbi che rientrano in questa categoria diagnostica sono quattro: la dislessia, la disgrafia, la disortografia e la discalculia.
La dislessia si manifesta attraverso una minore correttezza e rapidità della lettura a voce alta rispetto a quanto atteso per età anagrafica, classe frequentata e istruzione ricevuta. Risultano più o meno deficitarie – a seconda del profilo del disturbo in base all’età – la lettura di lettere, di parole e non-parole, di brani.
Il disturbo specifico di scrittura si definisce disgrafia o disortografia, a seconda che interessi rispettivamente la grafia o l’ortografia. La disgrafia fa riferimento al controllo degli aspetti grafici, formali, della scrittura manuale, ed è collegata al momento motorio-esecutivo della prestazione. La disortografia riguarda invece l’utilizzo, in fase di scrittura, del codice linguistico in quanto tale.
La discalculia riguarda l’abilità di calcolo, sia nella componente dell’organizzazione della cognizione numerica sia in quella delle procedure esecutive e del calcolo. Nel primo ambito, la discalculia interviene sugli elementi basali dell’abilità numerica: il subitizing (o riconoscimento immediato di piccole quantità), i meccanismi di quantificazione, la seriazione, la comparazione, le strategie di composizione e scomposizione di quantità, le strategie di calcolo a mente. Nell’ambito procedurale, invece, la discalculia rende difficoltose le procedure esecutive per lo più implicate nel calcolo scritto: la lettura e scrittura dei numeri, l’incolonnamento, il recupero dei fatti numerici e gli algoritmi del calcolo scritto vero e proprio.
I DSA possono coesistere in una stessa persona, in quella che si definisce comorbilità o comorbidità; questa può essere presente anche tra i DSA e altri disturbi di sviluppo – disturbi di linguaggio, disturbi di coordinazione motoria, disturbi dell’attenzione – e tra i DSA e i disturbi emotivi e del comportamento.
I DSA spesso hanno diritto a ricevere un PDP – Piano Didattico Personalizzato, un documento di programmazione con il quale la scuola definisce gli interventi che intende mettere in atto nei confronti degli alunni con esigenze didattiche particolari ma non riconducibili alla disabilità.
Per gli alunni con DSA, il consiglio di classe predispone il PDP entro il primo trimestre scolastico e articolato per le discipline coinvolte nel disturbo. Tale documento dovrà contenere:
- Dati anagrafici
- Tipologia del disturbo
- Attività didattiche individualizzate
- Attività didattiche personalizzate
- Strumenti compensativi
- Misure dispensative
- Forme di verifica e valutazione personalizzata
Gli strumenti compensativi sono strumenti didattici e tecnologici che sostituiscono o facilitano la prestazione richiesta nell’abilità deficitaria.
Le misure dispensative sono invece interventi che consentono all’alunno o allo studente di non svolgere alcune prestazioni che, a causa del disturbo, risultano particolarmente difficoltose e che non migliorano l’apprendimento.